Angola: a Luanda l’insediamento Lourenço, “Presidente di tutti”. Lavoro e inclusione linee guida per un Paese che punta a pace e sviluppo

“Sarò il Presidente di tutti gli angolani”. Sembra una formula di rito, ma quello pronunciato dal rieletto Presidente della Repubblica dell’Angola, João Lourenço, nel discorso di insediamento è un impegno importante. Le quinte elezioni democratiche in Angola hanno confermato il MPLA come partito di governo, in un contesto politico nuovo e con una competizione elettorale molto serrata. Nel discorso di insediamento, in una Praça da República addobbata per le grandi occasioni, il Presidente ha dato un segno dell’atmosfera di cambiamento di cui terrà conto.

Scelte

“Gli angolani hanno dimostrato al mondo – ha detto Lourenço – che nei momenti cruciali sanno fare le scelte migliori e scelgono con grande responsabilità il futuro del proprio Paese”. Le parole d’ordine per il quinquennio sono innanzitutto lavoro e sviluppo. “I cittadini in generale e i giovani in particolare, restano al centro della nostra attenzione. Continueremo a lavorare su politiche per creare sempre più posti di lavoro per gli angolani, soprattutto per i più giovani. In questo modo, lavoreremo per il rafforzamento costante della nostra economia”. L’orizzonte sociale a cui si guarda è chiaro: “Continueremo a investire nell’essere umano, nella sua istruzione e formazione, nell’assistenza sanitaria, in alloggi dignitosi, nell’accesso all’acqua potabile e all’elettricità, nei servizi igienici di base”.

Diritti e ambiente

Due temi altamente significativi diventano centrali: l’ambiente e i diritti e le libertà fondamentali dei cittadini. Senza dimenticare la lotta alla corruzione elemento che ha caratterizzato il primo mandato di Lourenço. La tematica dei cambiamenti climatici fa irruzione nel discorso del Presidente: “Intendiamo rispettare il nostro impegno nei confronti del Pianeta, per contribuire con azioni concrete alla riduzione delle emissioni di gas inquinanti a effetto serra. Continueremo a investire pesantemente in fonti di produzione di energia pulite e rispettose dell’ambiente”.

Integrità

Ultima, ma non ultima, la “difesa della nostra integrità territoriale”. Cabinda, l’exclave a nord dell’Angola incuneata tra Repubblica del Congo e RDC, non si tocca. La guerriglia sarà fermata. Lourenço scandisce: “La nostra sovranità e l’ordine pubblico interno sono sacri per un Paese che ha vissuto decenni di conflitti armati. Intendiamo preservare a tutti i costi la pace e la stabilità raggiunte vent’anni fa”.

(foto account FB Presidência da República-Angola)

Pubblicato da Alessandro Cavaglià

giornalista, appassionato di Africa. Stile giornalistico e rigore accademico