Angola: ad agosto il Paese per la quinta volta al voto. Il presidente Lourenço si candida per il secondo mandato

Elezioni generali nel prossimo mese di agosto in Angola. Si tratta del quinto appuntamento elettorale dopo la fine della guerra civile, iniziata nel 1975 e continuata con alcune interruzioni fino al 2002. Le elezioni in Angola si svolgono nel quadro di una democrazia multipartitica e di un sistema presidenziale. L’Assemblea Nazionale è eletta con sistema proporzionale. Il leader del partito o della coalizione vincente, secondo la costituzione del 2010, diventa automaticamente il Presidente della Repubblica. Può servire al massimo per due mandati di cinque anni.

MPLA

Il presidente uscente João Lourenço, eletto nel 2017 con il 61.1% dei consensi, si presenta per ottenere un secondo mandato. Dal settembre 2018, Lourenço è presidente del MPLA (Movimento Popular de Libertação de Angola), il partito che ha guidato il Paese all’indipendenza dal regime coloniale del Portogallo nel 1975 e da allora regge le sorti del governo. I primi due presidenti sono stati Agostinho Neto, il politico e intellettuale padre dell’indipendenza, e José Eduardo dos Santos, rimasto in carica per ben 38 anni. Per le elezioni di agosto tra le forze di opposizione si è formata una coalizione, il Fronte Patriottico Unito (FPU), che comprende UNITA, Bloco Democrático e PRA-JA Servir Angola. La guida Adalberto Costa Júnior, di recente divenuto leader di UNITA, la formazione da sempre rivale del MPLA.

Pace

Durante la guerra civile il capo dell’UNITA, Jonas Savimbi aveva il sostegno del Sudafrica allora dell’apartheid, della CIA e del sanguinario dittatore dello Zaire Mobutu. Il conflitto fratricida terminò soltanto con l’uccisione in battaglia di Savimbi, nel febbraio del 2002. Due mesi dopo l’UNITA firmò un accordo di pace definitivo con il governo. Proprio lo scorso aprile l’Angola ha festeggiato i vent’anni di pace. Ma nel 2002, al termine del conflitto. uno dei Paesi potenzialmente più ricchi d’Africa era in ginocchio. Oltre 500 mila morti, più di 1 milione di sfollati, la gran parte dei terreni coltivabili minati, le infrastrutture devastate. Un peso da cui il paese deve ancora liberarsi completamente.

Generazioni

Le vecchie fratture erano palesi nel confronto, fortunatamente mai violento cosa assi rara nel Continente, tra l’ex presidente dos Santos e il successore di Savimbi, Isaias Samakuva. Oggi i due leader rivali, Lourenço e Costa Júnior, rappresentano un’altra generazione. Un Paese democratico, con problemi come tutti, ma sulla via della convivenza e dello sviluppo.

Confronto

La campagna elettorale che porta alle urne di agosto vivrà momenti di confronto e di scontro dialettico. Alla fine sarà il popolo angolano a decidere chi vincerà. All’Assemblea nazionale i seggi sono 220, con la maggioranza a 111. Nel Parlamento uscente i seggi del MPLA sono 150, quelli di FPU 51. I moderati di CASA–CE ne hanno 16 e altre due formazioni minori PRS e FNLA, rispettivamente 2 e 1.

(foto David Stanley-Canada da en.wikipedia.org)