Angola: agricoltura sfida decisiva. Il rilancio anche con la costruzione a Soyo di un nuovo impianto per la produzione di fertilizzanti

Agricoltura elemento decisivo per il futuro dell’Angola. L’intero comparto è uscito devastato dalla lunga guerra civile: esodo di profughi dalle campagne, milioni di mine disseminate sui terreni, distruzione delle infrastrutture. Ancora oggi il Paese dipende massicciamente dall’import di prodotti agricoli e alimentari. Il governo del presidente João Lourenço è impegnato nella differenziazione dell’economia e la fine della dipendenza dal petrolio. Fondamentali gli sforzi proprio nel settore agricolo.

Impianto

Tra le iniziative, quella volta a poter disporre di un elemento di base, i fertilizzanti. A Soyo, nella provincia settentrionale dello Zaire, è stata avviata la costruzione di un impianto con una capacità produttiva di 1,2 milioni di tonnellate all’anno. Obiettivo raggiungere l’autosufficienza e in prospettiva di esportare le eccedenze. I lavori dovrebbero essere completati in 4 anni, con un investimento di 2,2 miliardi di dollari da parte del consorzio OPAIA-SonaGás, finanziato dalla banca tedesca Afreximbank. La consulenza tecnica è dell’italiana Saipem, società a controllo congiunto di Eni e CDP, specializzata nella progettazione, realizzazione ed esercizio di infrastrutture e impianti complessi.

Occupazione

Positivo anche l’impatto sull’occupazione con circa 1.500 addetti quando l’azienda funzionerà a pieno regime, senza dimenticare l’indotto e i dipendenti delle imprese che saranno impegnate nella costruzione. Il presidente del comitato esecutivo di SonaGás, Manuel Barros, ha affermato: “Riusciremo a mettere a disposizione del mercato ciò che consuma, circa 400mila tonnellate di fertilizzanti all’anno. Un prodotto nazionale, che consentirà importanti risparmi”. L’urea granulare è il concime azotato più diffuso e impiegato nel mondo, ma finora in Africa soltanto Nigeria, Gabon ed Egitto hanno impianti di produzione. Il presidente Lourenço ha ripetutamente posto l’accento sul rilancio dell’agricoltura: “In questa materia abbiamo perso molto tempo e questo è il momento di iniziare a investire seriamente in agricoltura”.

Investimenti

Investimenti che dovranno venire soprattutto da privati, superando la vecchia concezione di stile ‘sovietico’ di grandi aziende agricole pubbliche. Una scelta del passato, che non ha funzionato. “Lavoreremo seriamente per attirare gli investitori privati”, insiste Lourenço. Un monito ha rivolto a quelle aziende oggi impegnate nello sfruttamento selvaggio delle foreste angolane. “Invece di continuare a guadagnare denaro danneggiando la natura, si dedichino in quelle stesse province alla produzione di cibo. La produzione alimentare consente di guadagnare, facendo qualcosa di più nobile, di utile alla società, piuttosto che la continua distruzione delle nostre foreste. La stessa sfida che abbiamo già vinto nell’attrarre investitori per l’industria estrattiva, siamo in grado di vincerla anche per realizzare una seria produzione di cereali”.

(foto Kurt Bouda da Pixabay)

Pubblicato da Alessandro Cavaglià

giornalista, appassionato di Africa. Stile giornalistico e rigore accademico