Angola: arriva “Azule Energy” la nuova joint venture Eni e Bp. Impegno nei settori di petrolio e gas, ma anche di solare e rinnovabili

Pronta risposta di Eni e Bp all’apertura del mercato dell’energia in Angola, impostata dalle riforme in campo economico del presidente João Lourenço. “Azule Energy”, la nuova joint venture 50/50 tra la multinazionale italiana e quella britannica, è stata presentata ufficialmente a Luanda. L’obiettivo, con un investimento di oltre 10 miliardi di dollari, è quello di diventare la più grande società di produzione di petrolio e gas del Paese dell’Africa meridionale. I primi traguardi saranno la produzione di 250mila barili di petrolio al giorno nei prossimi cinque anni e un ruolo di primo piano nel settore del gas naturale. Alla presentazione erano presenti l’Ad di Azule Energy, Adriano Mongini, e i ministri angolani delle Risorse minerarie, Diamantino de Azevedo, e dell’Ambiente, Filipe Zau.

Progetti

Azule Energy detiene partecipazioni in 16 licenze (di cui 6 blocchi esplorativi) e in Angola LNG JV. Inoltre rileverà la quota di Eni in Solenova, società solare partecipata congiuntamente da Sonangol, e la collaborazione nella raffineria di Luanda. La nuova società vanta una serie di nuovi rilevanti progetti che entreranno in produzione nei prossimi anni, assicurando una crescita organica basata sulle scoperte esplorative. Eni e Bp condividono ambiziosi obiettivi per “il raggiungimento di risultati ambientali e di sostenibilità e favoriranno gli investimenti, la creazione di posti di lavoro e la crescita in Angola”.

Sinergie

Il ministro Azevedo ha sottolineato che “questa combinazione di sinergie fornirà una maggiore attività sia in termini di ricerca e sviluppo della produzione di petrolio e gas, sia ponendo l’accento sullo sviluppo delle energie rinnovabili e dei biocarburanti. Riteniamo che sarà una boccata d’aria fresca nel nostro settore e anche una occasione di riflessione sull’attività negli idrocarburi nel mondo”. Per l’Ad Mongini: “Un team di leadership altamente competente e motivato massimizzerà il valore degli asset a beneficio dell’Angola e degli azionisti”.

Realtà

Messaggi precisi anche da parte dei vertici delle due compagnie. Per Claudio Descalzi, Ceo di Eni: “Si tratta di un traguardo importante per valorizzare tutti i nostri migliori asset. Nasce una nuova realtà forte, al servizio dello sviluppo delle risorse energetiche angolane e con un impegno prioritario verso la tutela dell’ambiente e la crescita dell’economia locale”. Sulla stessa lunghezza d’onda il Ceo do Bp, Bernard Looney: “La formazione di Azule Energy è un passo significativo per entrambe le imprese e anche per l’Angola. Vogliamo perseguire nuove opportunità nel settore del petrolio, del gas e di altre energie”.

(immagine aziendale)

Pubblicato da Alessandro Cavaglià

giornalista, appassionato di Africa. Stile giornalistico e rigore accademico