Angola: economia reagisce a crisi guerra Ucraina. Impegni per contenimento prezzi alimentari e aumento pensioni minime

La crisi ha colpito duro l’Africa. Prima la pandemia e ora la guerra in Ucraina, con le ricadute sulla sicurezza alimentare. Per l’Angola il conflitto ha avuto una doppia faccia. Da un lato ha impattato positivamente sull’economia per l’aumento del prezzo del petrolio sui mercati internazionali. Dall’altro lato ha prodotto effetti negativi per l’aumento dei costi dell’import di beni essenziali, soprattutto in campo alimentare. Una situazione complessa, che l’Angola ha affrontato già negli ultimi anni con scelte di cambiamento: diversificazione dell’economia, promozione sociale e focus sul lavoro.

Petrolio

L’impegno del presidente João Lourenço è stato quello di superare la dipendenza dal petrolio, affrontando le problematiche poste dalla dinamica degli alti e bassi nei prezzi internazionali. Di qui il rilancio dell’agricoltura, la realizzazione di infrastrutture e abitazioni, la transizione energetica verso le rinnovabili. Una delle conseguenze più gravi della lunga guerra civile che ha funestato il Paese dell’Africa australe tra la fine del secolo scorso e i primi anni dell’attuale, è stato il crollo della produzione agricola. Le mine sparse nelle aree coltivabili, la distruzione del sistema delle comunicazioni hanno imposto una ripartenza non facile.

Import

Ancora oggi il Paese è molto legato all’importazione di beni essenziali. Tra le misure del governo la creazione della Reserva Estratégica Alimentar (REA) per l’acquisizione di prodotti sul mercato estero. Questo ha consentito un calo nei prezzi di generi di base del 35,7 rispetto a novembre dello scorso anno.

La REA ha immesso immesso sul mercato centinaia di migliaia di tonnellate di prodotti, tra cui spiccano lo zucchero, il riso e le cosce di pollo. Un sostegno soprattutto alle fasce più povere della popolazione, a cui si affiancano altre misure di promozione. Il Consiglio dei ministri ha in previsione il varo di un adeguamento del 10% a partire dalle pensioni minime, in difesa del loro potere di acquisto.

Crescita

A livello macroeconomico il primo trimestre dell’anno fa registrare un tasso di crescita del 2,4%. Il ministro dell’Economia e della Pianificazione, Mário Caetano João, segnala come la ripresa venga da un valore “del 2,8 per cento dal settore non petrolifero e dall’1,9 per cento dal settore petrolifero. Prevediamo per la fine del 2022 un tasso di crescita del 2,7%”. Tra le scelte economiche importante il programma “Feito em Angola”, che programma un insieme di azioni volte a mobilitare le imprese, puntando a migliorare la competitività dei beni e servizi nazionali e contribuendo in tal modo all’equilibrio della bilancia commerciale.

(foto account FB Ministério da Indústria e Comércio Angola)

Pubblicato da Alessandro Cavaglià

giornalista, appassionato di Africa. Stile giornalistico e rigore accademico