Angola: elezioni, gli angolani hanno scelto la stabilità. La novità politica è il bipolarismo ‘ravvicinato’ tra MPLA e Unita

Il 24 agosto gli angolani hanno scelto la stabilità e negato il salto nel buio di una imprevedibile alternanza. Il MPLA e il confermato presidente João Lourenço hanno ottenuto una maggioranza stabile, 124 seggi sui 220 dell’Assemblea nazionale. Il principale partito di opposizione, l’Unita – storicamente legato a forze di stampo neo-coloniale – ha ottenuto il miglior risultato della sua storia politica, in un quadro di accentuazione del bipolarismo.

Analisi

L’analista Albano Pedro, intervistato da DW, rileva che il MPLA ha subito una pesante battuta d’arresto. Per varie ragioni, e non soltanto per la lunga permanenza al potere dall’indipendenza dal Portogallo nel 1975. Paradossalmente proprio la cesura rappresentata da Lourenço rispetto ai 38 anni di esercizio del potere del presidente dos Santos, hanno penalizzato il MPLA. La lotta alla corruzione innescata da Lourenço rispetto al vecchio regime corrotto e nepotistico della famiglia dos Santos, ha prodotto “una sorta di emorragia. Questa lotta – rimarca Albano Pedro – ha provocato malcontento” nella ‘nomenklatura’ dei “tradizionali sostenitori del MPLA. Costoro hanno esercitato il cosiddetto voto di protesta contro il MPLA stesso”. Voto che si è reso evidente nella capitale Luanda, dove l’Unita ha registrato il miglior risultato. Ovvero proprio là dove c’è la sede del potere politico e dove naturalmente si concentrava il maggior numero di nostalgici dell’era dos Santos.

Campagna

Negli ultimi mesi e poi dopo la morte a luglio dell’ex presidente, i suoi figli maggiori – capeggiati da Isabel, la donna più ricca d’Africa – dall’estero dove sono riparati avevano usato i loro patrimoni frutto di malversazioni e la loro influenza per attaccare Lourenço e per sostenere il suo avversario Adalberto Costa Júnior. Il leader di quell’Unita che loro padre aveva combattuto per tutta la vita, prima sui campi di battaglia e poi nelle urne. Questi attacchi continui, sostenuti da una potente campagna social, hanno però avuto l’effetto nelle ultime giornate della campagna elettorale di determinare una fortissima mobilitazione a sostegno e in difesa del MPLA. Di qui la polarizzazione tra i due maggiori partiti. Gli elettori hanno scelto il cosiddetto voto utile.

Terzo polo

In questo quadro a farne le spese è stata quella che era la terza forza, la coalizione CASA-CE. Formazione moderna e propositiva, ma che non ha conquistato neppure un seggio, rispetto ai 16 della precedente legislatura. In Assemblea nazionale tornano invece con due seggi ciascuno, ma con percentuali minime intorno all’1%, due partiti ‘storici’ radicati in precise aree e realtà sociali, FNLA e PRS. A sorpresa conquista due seggi anche il giovane partito umanista PHA, guidato dall’unica donna candidata alla presidenza, Bela Malaquias, che sembra aver raccolto un incoraggiante sostegno dal voto femminile.

Equilibrio

Ora, spiega ancora Albano Pedro, la novità politica e che si è determinato “un equilibrio. C’è, in termini di rapporto di forze in Parlamento, una vicinanza mai vista tra la forza di governo e l’opposizione. Per la prima volta ci sarà anche la possibilità di un confronto parlamentare molto più acceso e più dettagliato”. In conclusione, secondo Albano Pedro, “la gente non ha scommesso sull’alternanza. Probabilmente ha intuito alcuni pericoli dell’alternanza stessa, rispetto alla gestione dello Stato. Una sorta di spirito riflessivo ha portato così a uno dei migliori risultati possibili che gli angolani abbiano mai prodotto nel nostro sistema democratico. Per la prima volta, la nostra democrazia sta producendo un risultato equilibrato, che offre grandi opportunità di concertazione in ambito parlamentare”.

CNE

Intanto la Commissione elettorale nazionale (CNE) ha confermato i risultati elettorali. L’Unita ha annunciato ricorsi, ma il dato appare consolidato e al riparo da avventurose contestazioni sulla base di presunti ‘scrutini paralleli’. Tutte le delegazioni di osservatori internazionali hanno riconosciuto che le elezioni si sono svolte secondo gli standard internazionali e in conformità con la Costituzione e le leggi angolane.

(foto account FB CNE)

Pubblicato da Alessandro Cavaglià

giornalista, appassionato di Africa. Stile giornalistico e rigore accademico