Angola: giornata di silenzio elettorale prima del voto. Il 24 agosto appuntamento alle urne per 14 milioni di elettori

Giornata di silenzio elettorale in Angola alla vigilia del voto per le politiche e le presidenziali. Tutto è pronto per il quinto appuntamento con le urne nella storia del Paese dell’Africa australe, dopo la fine della lunga guerra civile vent’anni fa. Al termine di una campagna elettorale ordinata e pacifica, oltre 14 milioni di elettori potranno recarsi ai seggi e per la prima volta voteranno anche gli angolani all’estero. Otto le forze politiche in competizione. Rivali principali il MPLA, formazione di governo di centrosinistra che candida il presidente uscente João Lourenço, e l’Unita, il movimento fondato da Jonas Savimbi, che dopo l’indipendenza scelse di allearsi con il regime del Sudafrica dell’apartheid e di scatenare la guerra civile.

Minori

Le formazioni minori potrebbero giocare un ruolo nel caso di un risultato elettorale ravvicinato tra i due maggiori competitor. Nelle ultime ore una certa preoccupazione è stata espressa da più voci, per l’ordine impartito da Unita ai militanti di “presidiare” i seggi elettorali dopo il voto e fino all’annuncio dei risultati finali. La richiesta degli altri partiti concorrenti è che le zone vicine ai seggi vengano lasciate libere da assembramenti, che potrebbero causare disordini.

Promesse

In campagna elettorale molte le promesse e gli impegni. Le diverse formazioni di fatto si sono mosse sulla scia delle indicazioni programmatiche del partito al governo, il MPLA. Generalmente utilizzati i temi della lotta alla corruzione e dello sradicamento della povertà estrema, E poi le proposte su protezione sociale, occupazione, salari, istruzione, salute e nuove infrastrutture. Soprattutto nelle aree rurali gli slogan più ripetuti sono stati quelli di un migliore e più diffuso accesso alla disponibilità di acqua potabile e di elettricità. Alle precedenti elezioni del 2017, quando il corpo elettorale era di circa 9,3 milioni di elettori registrati, l’affluenza alle urne fu del 76,57%.

Tutto pronto

Secondo la Commissione Nazionale Elettorale (CNE), l’organismo statale multirappresentativo, tutto è pronto per assicurare la regolarità del voto. Presenti in Angola anche osservatori internazionali. I risultati di un audit indipendente, svolto dalla società italiana Intellera, hanno dato esito positivo sulla adeguatezza del sistema tecnologico di supporto del processo elettorale. Il presidente della CNE, Manuel da Silva, ha affermato di ritenere che all’annuncio dei risultati ufficiali “il mondo saprà che l’Angola è una democrazia in pieno vigore”.

Spagnola

La società spagnola Indra, che ha vinto la gara pubblica per sostenere lo svolgimento delle elezioni, ha 40 anni di esperienza e ha sviluppato più di 450 progetti elettorali, con oltre 4 miliardi di elettori coinvolti a livello internazionale. Indra non ha mai ricevuto denunce giudiziarie in Angola, né in nessun’altra parte del mondo dove ha contribuito all’organizzazione dei processi elettorali. Nel processo elettorale sono coinvolti 7 mila tecnici e oltre 120 mila addetti. Oltre il 95 per cento del personale che lavora al progetto è angolano e Indra ha la formazione. Le soluzioni tecnologiche messe in campo garantiranno il rispetto dei requisiti di trasparenza e sicurezza nella trasmissione, elaborazione e diffusione dei risultati. Il ministero della Salute ha deciso di allentare le misure di biosicurezza collegate alla pandemia da Covid-19, per cui gli elettori potranno presentarsi ai seggi anche senza mascherina.

(foto account FB CNE)

Pubblicato da Alessandro Cavaglià

giornalista, appassionato di Africa. Stile giornalistico e rigore accademico