Angola: iniziativa diplomatica del presidente Lourenço per ridurre tensioni tra RDC e Ruanda

Iniziativa diplomatica dell’Angola nella regione dei Grandi Laghi, attraversata da decenni di guerra e guerriglie. È la stessa area infuocata dove in un agguato ha perso la vita nel febbraio 2021 l’ambasciatore italiano nella Repubblica Democratica del Congo (RDC), Luca Attanasio. Con la mediazione diretta del presidente angolano, João Lourenço, si è giunti al rilascio da parte della RDC di due soldati ruandesi e in cambio il Ruanda ha liberato un cittadino congolese detenuto.

Tensione

Il 31 maggio scorso Lourenço aveva ricevuto a Luanda il suo omologo della RDC, Félix Tshisekedi, con il quale ha discusso della “crescente tensione” tra questo Paese e il confinante Ruanda. L’Angola, che ha già inviato forze di peacekeeping nell’area dei Grandi Laghi, ha ricevuto un mandato di mediazione nell’ultimo vertice straordinario dell’Unione Africana a Malabo in Guinea Equatoriale. Summit incentrato sui temi del terrorismo e dei cambiamenti incostituzionali di governo nel Continente. In parallelo all’azione verso la RDC, Lourenço ha ottenuto dal presidente ruandese, Paul Kagame, la liberazione di un cittadino congolese trattenuto dalle autorità di Kigali.

Colloqui

Su invito del Capo di Stato angolano, Tshisekedi e Kagame si sono poi impegnati a tenere a Luanda, in data da definirsi, colloqui per promuovere “un’attenuazione della tensione in atto al confine tra i due Paesi”. Le frizioni tra Ruanda e Repubblica Democratica del Congo sono cresciute in modo esponenziale negli ultimi mesi. Legate alla ripresa a marzo dei combattimenti tra l’esercito diKinshasa e il movimento ribelle M23, che sarebbe sostenuto – nonostante i dinieghi ufficiali – da Kigali.

M23

L’M23 combatte da anni contro le forze regolari del governo di Kinshasa. Nel 2012 ha occupato per due settimane Goma, la capitale della provincia congolese nord-orientale del Kivu settentrionale. La pressione internazionale ha costretto il movimento ribelle a ritirarsi e ad avviare colloqui di pace. Nell’area dal 2010 è presente la missione di interposizione delle Nazioni Unite Monusco, che conta più di 14mila soldati.

(foto VOA da en.wikipedia.org)

Pubblicato da Alessandro Cavaglià

giornalista, appassionato di Africa. Stile giornalistico e rigore accademico