Angola: la Chiesa cattolica attende le elezioni e chiede ai politici che il giorno dopo sia possibile “costruire pace e concordia”

“Il giorno dopo le elezioni continueremo a essere angolani, a costruire la pace, l’amore, la concordia e la riconciliazione. A costruire l’Angola per tutti per tutti”. È l’appello che viene dalla Chiesa cattolica con il presidente della Conferenza episcopale dell’Angola, monsignor José Manuel Imbamba, alla vigilia del voto del 24 agosto. L’arcivescovo di Saurimo, la città capoluogo della provincia nord-orientale di Lunda Sud, ha chiesto che l’appuntamento “sia vissuto come un momento di interazione sociale”. In uno “spirito di pace, riconciliazione, unità e fratellanza, al di sopra delle differenti posizioni”.

Maturità

Anche in occasione della quinta chiamata alle urne dopo la fine della guerra civile. l’alto prelato chiede che “il popolo angolano dimostri quella maturità che ha sempre mostrato”. Ai leader politici rivolge l’appello di “lasciare ogni risentimento, ogni odio. Di non guardare al potere per il potere”. Monsignor José Imbamba è intervenuto a un incontro promosso dal Movimento Popolare per la Liberazione dell’Angola (MPLA) con i leader religiosi del Paese per presentare il programma elettorale del partito di governo. Monsignor Imbamba ha rimarcato come “la riforma dello Stato sia la via per risolvere i problemi”. Riforma che deve “incorporare valori etici” e “impegni sociali, da assumere in nome dell’Angola e dei suoi cittadini e non in nome di questo o quel partito. Le istituzioni hanno ancora malattie endemiche che devono essere curate. Hanno a che fare con tutti quei vizi che non aiutano le istituzioni a essere al servizio della cittadinanza”.

Problemi strutturali

Padre Celestino Palanca, della Commissione nazionale Giustizia e Pace, ha rilevato che la lotta alla corruzione si sia ridotta allo sforzo di recuperare beni i beni sottratti, piuttosto che puntare ai necessari “cambiamenti strutturali” nella società. Per la Chiesa cattolica le questioni ambientali restano poi un tema di preoccupazione. “Deforestazione e siccità sono problemi strutturali a cui l’esecutivo non ha ancora dato piena risposta”. Anche per António Mussaqui, segretario generale dell’Alleanza evangelica dell’Angola, decisivo è il tema del mantenimento delle promesse elettorali. Il pastore Matias Teixeira Vinte, della Chiesa avventista, ha chiesto la benedizione divina affinché anche con il voto gli angolani possano “promuovere la pace e la concordia”.

(foto Fmanuel090 licensed under the Creative Commons Attribution-Share Alike 4.0 International da commons.wikimedia.org)

Pubblicato da Alessandro Cavaglià

giornalista, appassionato di Africa. Stile giornalistico e rigore accademico