Angola: la Chiesa cattolica dopo il voto. Monsignor Imbamba, partiti e leader creino “speranza e sicurezza, non sospetto”

La Chiesa cattolica angolana chiede alla politica e ai suoi leader di superare il clima di contestazione e di sospetto che ha caratterizzato la fase seguita al voto del 24 agosto. Il vertice della Conferenza episcopale ha incontrato il confermato Presidente della Repubblica, João Lourenço. La richiesta – che appare rivolta alla maggioranza, ma soprattutto alla parte più riottosa dell’opposizione – è per un rinnovato impegno al dialogo, volto a favorire il rasserenamento dell’ambiente sociale e politico.

Società

Il presidente dei vescovi angolani, l’arcivescovo di Lunda-Sul, Manuel Imbamba, ha rimarcato la preoccupazione per il fatto che lo scontro tra i partiti politici continui anche dopo il voto a monopolizzare la vita della società angolana. I leader, secondo l’alto prelato, “devono contribuire a creare un ambiente di maggiore speranza e sicurezza e non di sospetto”. Insomma, è necessario un “cambio di mentalità e di atteggiamenti, per iniettare nella società ragioni di gioia, incontro e amicizia”. La Chiesa invita a “continuare a costruire unità nella diversità a favore dello sviluppo umano, sociale, culturale, politico ed economico del Paese”.

Segnale

Dal nuovo governo del MPLA viene un primo segnale concreto. Il nuovo ministro di Stato per l’Area sociale, Dalva Ringote, ha annunciato la “ridinamizzazione” dei programmi per combattere povertà, siccità e approfondire il dialogo con la società civile. “È indispensabile – ha rilevato – che sempre più famiglie, donne e giovani possano essere efficacemente coinvolti dal programma di governo. Daremo priorità alla concertazione, attraverso un dialogo sistematico e continuo”.

(foto account FB Presidência da República-Angola)

Pubblicato da Alessandro Cavaglià

giornalista, appassionato di Africa. Stile giornalistico e rigore accademico