Angola: l’opposizione protesta e vorrebbe giocare solo con le sue regole, diverse dalla legge. Il 15 settembre l’insediamento di Lourenço

A Roma si dice: “Nun ce vonno stà”, quando qualcuno non accetta l’evidenza dell’oggettività. In Angola il 24 agosto si sono svolte le elezioni in modo regolare e pacifico, come garantito dagli osservatori nazionali e internazionali. Lo scrutinio e l’elaborazione dei dati sono stati realizzati dal personale competente e secondo le norme di legge. Il tutto è stato certificato prima dalla Commissione elettorale nazionale (CNE) e poi dalla Corte Costituzionale (Tribunal Constitucional – TC), che hanno agito con serietà, competenza e con una tempistica da democrazia consolidata.

Ricorsi

I ricorsi presentati dall’opposizione, e con particolare determinazione dall’Unita, non hanno trovato i necessari riscontri. D’altronde, la pretesa di agire sulla base di regole private e su dati raccolti ai seggi da non meglio precisati rappresentanti di lista è veramente paradossale. Una richiesta diciamo ‘fantasiosa’ e contraria a ogni rispetto delle regole democratiche, purtroppo appoggiata da organi di stampa internazionali e da presunte Ong. Obiettivo finale quello di destabilizzare un Paese di grande importanza geo-strategica per fini poco chiari.

Cautelativamente

Intanto, il MPLA ha presentato cautelativamente una denuncia per la presentazione da parte dell’opposizione di “documenti falsi” a sostegno dei ricorsi che contestavano i risultati ufficiali delle elezioni. Nella sua sentenza la Corte Costituzionale ha sentenziato che le prove presentate dall’Unita “non consentono di rimettere in discussione i risultati globali del conteggio nazionale dei voti”. Sono stati allegati “verbali di sintesi di seggi ripetuti (duplicati, triplicati, quadruplicati), falsi, cancellati, manomessi, senza codici e discrepanti quanto al contenuto”. Ora la minaccia è di dare vita a manifestazioni e disordini di piazza.

Democrazia

Per il MPLA di tratta del comportamento classico del “cattivo perdente”. Quello appunto che “non ci vuole stare”. Il portavoce MPLA, Rui Falcão, dice all’agenzia Lusa: “Purtroppo la gente parla di democrazia, ma non sa come farvi parte E questo è visibile in certi comportamenti”. Falcão rimarca: il nostro partito “non si aspetta congratulazioni dal principale avversario, cosa che peraltro non è mai stata fatta anche nelle elezioni precedenti”. D’altro canto il MPLA “ha vinto e naturalmente governerà. Il suo esecutivo entrerà in carica e metterà in atto il programma per cui è stato votato”.

Pacifiche

Il Presidente e la vicepresidente della Repubblica eletti entreranno in carica il 15 settembre. Intanto la Polizia nazionale conferma che seguirà con attenzione l’evolversi della situazione dell’ordine pubblico. Tutte le manifestazioni pacifiche potranno svolgersi nel rispetto della libertà costituzionale di riunione e di manifestazione.

(foto David Stanley from Nanaimo da it.wikipedia.org)

Pubblicato da Alessandro Cavaglià

giornalista, appassionato di Africa. Stile giornalistico e rigore accademico