Angola: Luanda al centro delle attenzioni, il governo fa il check up alla capitale. Anche MPLA al lavoro dopo batosta del 24 agosto

Check up completo dei problemi di Luanda in una sessione speciale del Consiglio dei ministri, convocata dal Presidente della Repubblica, João Lourenço. Sotto esame l’intero arco dei problemi della capitale dell’Angola e della sua area metropolitana: dai trasporti all’approvvigionamento idrico, dall’istruzione alle strade. Luanda è la città più grande dell’Angola. Con ormai quasi 10 milioni di abitanti (un terzo della popolazione del Paese) è la terza metropoli di lingua portoghese più popolosa del pianeta, dopo San Paolo e Rio de Janeiro.

Musseques

Affacciata sull’Oceano Atlantico, fu fondata nel gennaio 1576 come São Paulo da Assunção de Loanda dall’esploratore portoghese Paulo Dias de Novais. La sua popolazione è aumentata notevolmente a causa dell’arrivo di rifugiati in cerca di sicurezza nei lunghissimi anni della guerra civile. Si sono creati insediamenti informali, slum, denominati “musseques”. Realtà con migliaia di abitanti e tendenzialmente carenti di infrastrutture adeguate. Servizi igienici, approvvigionamento idrico, elettricità, strade. Nella cintura della capitale si sono installate numerose attività produttive. Il mix di problemi ha creato un senso di insoddisfazione e protesta, che nelle ultime elezioni del 24 agosto ha visto il partito di opposizione Unita diventare il più votato a Luanda.

Criticità

Il Presidente Lourenço, leader del partito uscito vittorioso dalle urne, ha voluto immediatamente affrontare la situazione. Ha cambiato il governatore della provincia, insediando Manuel Homem, che è anche segretario locale del MPLA. Homem ha presentato al Consiglio dei ministri una quadro dettagliato delle criticità, primo passo per avviare la ricerca di risposte ai problemi della capitale. Preoccupante il numero assolutamente insufficiente delle scuole, , con “un deficit attuale di 1100”. Il servizio di trasporto pubblico è poi molto al di sotto della domanda, indispensabili nuovi modelli di trasporto di massa, come una metropolitana leggera. Mentre è necessario ottimizzare circa 1.000 chilometri di strade, comprese quelle interne dei vari quartieri. Decisivo lo sviluppo della rete idrica, che oggi garantisce l’approvvigionamento soltanto al 30-40% delle situazioni abitative. Nel suo intervento Homem ha affermato non ha nascosto i ritardi “per motivi di vario genere” al completamento di diverse opere infrastrutturali. Il governo ha assunto l’impegno a creare le condizioni, economiche e amministrative, per recuperare il tempo perduto.

Impatto

Impegni potenzialmente destinati ad avere un impatto anche politico. Homem, in occasione della sua elezione a leader locale del MPLA, ha fatto appello alla mobilitazione dei militanti per mantenere Luanda come baluardo del partito. “I risultati del 24 agosto – ha detto – servono da monito e obbligano a un maggiore impegno. Comprendiamo il messaggio che ci è stato inviato dagli elettori. Dobbiamo tornare ad ascoltarli e dimostrare la capacità del MPLA di risolvere i problemi del popolo”. Secondo la vicepresidente nazionale del MPLA, Luísa Damião, “occorre partire da una valutazione responsabile degli errori fatti, separando i problemi dalle persone. Noi dobbiamo attaccare i problemi e non le persone”.

(foto account FB Governo da Província de Luanda)

Pubblicato da Alessandro Cavaglià

giornalista, appassionato di Africa. Stile giornalistico e rigore accademico