Angola: Luanda con OPEC+ per garantire forniture greggio ed entrate eque a Paesi produttori. Prospettive gas, il ruolo dell’ENI

L’Angola, in questa fase di crisi energetica globale, “continuerà a contribuire agli sforzi dell’OPEC+, per garantire entrate eque per i Paesi produttori di petrolio e la fornitura continua di greggio ai Paesi consumatori”. Lo afferma in una nota il ministero delle Risorse minerarie, del petrolio e del gas (Mirempet) di Luanda, confermando la linea stabilita all’inizio del mese dal cartello degli esportatori di petrolio, che hanno deciso di ridurre la produzione di due milioni di barili/giorno per far fronte alle tendenze ribassiste dei prezzi.

Stabilità

Il Mirempet ricorda che l’OPEC+ ha programmato incontri periodici per valutare le condizioni del mercato e prendere decisioni per la sostenibilità dell’industria petrolifera. Il meccanismo utilizzato, attraverso l’adeguamento della domanda e dell’offerta, punta alla stabilità del mercato nell’ottica di mitigare gli squilibri. L’Angola attualmente produce circa 1,1 milioni di barili di petrolio al giorno ed è il 16esimo produttore mondiale. Luanda è impegnata, nel quadro delle misure per la sostenibilità energetica, a rendere le operazioni petrolifere e nel settore del gas sempre più sicure e rispettose dell’ambiente.

Transizione

Particolare attenzione viene dedicata proprio al settore del gas decisivo nella fase di transizione energetica a livello globale, ma anche per diversificare l’economia angolana dalla dipendenza dell’estrazione del greggio. Il Paese dell’Africa australe ha, secondo un’analisi di Energy Capital & Power – la principale piattaforma di investimento del Continente africano per il settore energetico -, il potenziale del gas naturale in Angola ha riserve stimate per circa 27 miliardi di piedi cubi. Attualmente il Paese esporta il 95% della sua produzione di gas naturale, sotto forma di gas naturale liquefatto.

(video YouTube Energy Capital & Power)

Azule Energy

L’obiettivo, entro il 2030, è utilizzare il 25% della produzione per attività in loco, nel quadro del programma del governo per il passaggio verso fonti energetiche a minor impatto ambientale. Proprio nel settore del gas è particolarmente significativa la presenza di ENI, la multinazionale italiana integrata dell’energia. Ad agosto scorso ENI ha costituito in Angola Azule Energy, nuova joint venture50/50 che unisce con Bp, che raggiungerà circa 250mila barili di olio equivalenti al giorno di produzione equity di petrolio e gas nei prossimi 5 anni.

(foto account FB Ministério dos Recursos Minerais, Petróleo e Gás Angola)

Pubblicato da Alessandro Cavaglià

giornalista, appassionato di Africa. Stile giornalistico e rigore accademico