Angola: Lucapa Diamond Company annuncia la scoperta di un diamante bianco di 160 carati. Nella stessa miniera a luglio estratto il “Lulo Rose”

Scoperto in Angola un diamante bianco di 160 carati, di qualità superiore di tipo IIA. Il rinvenimento nella miniera di Lulo, nella provincia nord-orientale di Lunda Nord. Si tratta della ventottesima pietra di oltre 100 carati estratta nell’impianto. L’annuncio è stato data dalla azienda australiana Lucapa Diamond Company, che opera in joint venture con il governo angolano, attraverso la controllata Endiama. È il sesto diamante più grande, indipendentemente dal colore, trovato ad oggi a Lulo.

Kimberlite

L’impianto di estrazione del Lulo Diamond Project è una concessione di circa 3mila chilometri quadrati, che comprende la prospezione diamantifera sia nei cosiddetti tubi di kimberlite di materiale vulcanico sia in giacimenti di tipo alluvionale. Tra i partner c’è anche la società privata angolana Rosas & Pétalas. La concessione di Lulo, dall’inizio della sua esplorazione nel 2010, ha rivelato un alto potenziale di “qualità e quantità” produttiva. Lucapa ha annunciato negli ultimi due mesi importanti ritrovamenti di pietre preziose, con l’estrazione di oltre cento “specials”, ovvero diamanti oltre i 10,8 carati. Nella stessa miniera a luglio scorso venne estratto il “Lulo Rose”, un raro diamante rosa di 170 carati, il più grande ritrovato degli ultimi 300 anni.

Mercato

L’Ad di Lucapa, Stephen Wetherall, ha detto che la sua azienda sta lavorando per scoprire la fonte delle grandi pietre in Angola. “In otto anni di attività mineraria abbiamo recuperato costantemente diamanti di grandi dimensioni e di alto valore. Tutto ciò è un indicatore di vicinanza alla fonte”. Secondo Wetherall i fondamentali del mercato dei diamanti sono forti e rimarranno tali, poiché l’offerta continua a diminuire. Nel 2005 furono prodotti 177 milioni di carati, rispetto ai 116 milioni del 2021. Nel 2020 è stata chiusa la miniera Argyle di Rio Tinto, nella regione del Kimberley orientale nord dell’Australia occidentale, la principale fonte globale di diamanti rosa di alta qualità negli ultimi tre decenni. Imminente lo stop anche per i siti canadesi Diavik ed Ekati. Secondo le stime di poiché al momento non verranno sviluppate nuove miniere per compensare la perdita di produzione, il 15% della fornitura globale di diamanti scomparirà dal mercato entro il 2030.

Scandalo

Nel 2016 sempre a Lulo venne estratto il più grande diamante mai recuperato in Angola, una pietra bianca di 404 carati in seguito denominata “Pietra del 4 febbraio”. Il diamante grezzo venne tagliato da esperti a New York e da una delle due parti venne cerata una gemma con taglio smeraldo da 163,41 carati. Nella vicenda della compravendita ebbe un ruolo il collezionista congolese, Sindika Dokolo, defunto marito di Isabel dos Santos, figlia dell’ex presidente dell’Angola e considerata la donna più ricca d’Africa. Isabel, che vive a Londra, è sotto inchiesta in Angola con l’accusa di essersi arricchita in modo improprio. Si tratta di uno scandalo di enormi proporzioni, che coinvolge anche altri dei figli di dos Santos, morto nel luglio scorso a Barcellona. I “Luanda Leaks” sono stati resi noti a livello mondiale dal Consorzio internazionale di giornalisti d’inchiesta, dopo l’analisi di migliaia di pagine di documenti riservati. Una grossa fetta dei proventi irregolari veniva proprio dall’azienda statale angolana che si occupava di diamanti, sotto il controllo nepotistico della famiglia dos Santos. Il successore di dos Santos, l’attuale presidente João Lourenço, ha avviato una netta campagna anti-corruzione, smantellando l’impero finanziario e cercando di recuperare le enormi cifre sottratte alle casse statali.

(foto lucapa.com.au)

Pubblicato da Alessandro Cavaglià

giornalista, appassionato di Africa. Stile giornalistico e rigore accademico