Angola: per il Presidente Lourenço Luanda “può svolgere un ruolo importante nella crisi energetica globale”

L’Angola “può svolgere un ruolo importante” nella crisi energetica mondiale e non soltanto perché è il secondo produttore di petrolio in Africa, ma anche sul fronte delle fonti rinnovabili. In una intervista all’emittente Radio France Internationale (RFI), il Presidente della Repubblica dell’Angola, João Lourenço, ha rivendicato questo ruolo. “Il mondo – ha sottolineato – è afflitto dell’energia. L’Angola può contribuire non solo con i combustibili fossili, ma anche con la possibilità di produrre idrogeno verde. Una fonte di energia pulita esportabile in Europa e a chiunque ne abbia bisogno”.

Forum

Il Capo di Stato angolano ha parlato a Dakar a margine dell’8° Forum internazionale sulla pace e la sicurezza in Africa. Lourenço ha rimarcato come la la produzione di energia all’interno del Paese sia prevalentemente idroelettrica. Una “fonte pulita” integrata da importanti investimenti realizzati nel campo dell’energia solare. “Per fortuna – ha detto il Presidente a RFI – abbiamo importanti corsi d’acqua. La produzione di energia in Angola è principalmente idroelettrica, non inquina. È una fonte pulita. Stiamo facendo importanti investimenti anche nel solare. Abbiamo iniziato nella provincia di Benguela, dove due importanti parchi sono già stati inaugurati. Faremo un investimento molto più grande nel sud dell’Angola, nelle province di Namibe, Huíla e Cunene”.

Pace

Il Presidente Lourenço ha poi rivendicato il ruolo di Luanda come “paladino della pace e della sicurezza nel Continente” africano e non solo. “In quanto parte integrante di questo mondo globale- aveva detto poco prima nel suo intervento al Forum – rappresentiamo l’impegno per la pace e la sicurezza universali. A partire dalla necessità di raggiungere un cessate il fuoco immediato e la ripresa dei negoziati per porre fine definitivamente alla guerra in Ucraina. In Africa, Lourenço annuncia una forte ripresa di iniziativa per fermare il conflitto tra Ruanda e Repubblica Democratica del Congo. “Siamo abbastanza ottimisti. Abbiamo molte ragioni per esserlo. Sono già stati compiuti alcuni passi positivi”, per porre fine al conflitto. È rimasto poco, poco, poco”. Lourenço si prepara ad “andare a Kinshasa, alla prima occasione possibile” e ha proposto di recarsi a Kigali. Poi, proprio con la prosecuzione della nostra mediazione, “chissà, potremmo finire a Luanda”.

(foto da account FB CIPRA)

Pubblicato da Alessandro Cavaglià

giornalista, appassionato di Africa. Stile giornalistico e rigore accademico