L’Angola, secondo produttore di petrolio in Africa, deve affrontare la crisi causata dal conflitto in Ucraina, con l’impennata dei prezzi di generi alimentari e carburanti. Crisi che ha colpito con particolare forza i Paesi in via di sviluppo. Luanda fronteggerà lo shock puntando non solo sull’incremento delle entrate determinato dai nuovi prezzi dell’energia a livello internazionale, ma anche potenziando le capacità di raffinazione dei prodotti petroliferi.
Petrolio
“Ci vantavamo di essere un grande produttore di petrolio, ma eravamo anche un grande importatore dei suoi derivati. Una situazione molto sbagliata”, ha detto il Presidente della Repubblica, João Lourenço in una manifestazione a Huambo, provincia nella parte centrale del paese a circa 450 chilometri dalla capitale. “Fortunatamente – ha sottolineato – abbiamo avuto la visione di non accontentarci di essere solo un importante produttore”. E ha evidenziato il recente sviluppo delle raffinerie nel Paese. Non soltanto gli impianti presenti nell’area della capitale Luanda e a Lobito, sulla costa atlantica nella provincia di Benguela. Ma anche quelli in corso di realizzazione nella enclave di Cabinda e a Soyo, nella provincia dello Zaire, sempre nel nord del Paese.
Costo della vita
Una maggiore produzione di prodotti raffinati, potrebbe significare un calo del prezzo della benzina già a partire da giugno o luglio. La questione del prezzo del carburante si inserisce in una serie di misure per tenere sotto controllo il costo della vita. Riduzione dell’Iva su alcuni prodotti, l’aumento del salario minimo e impegno strategico per aumentare la produzione alimentare, non solo per il consumo interno, ma anche per l’esportazione. Proprio la diversificazione dell’economia angolana, insieme con la lotta alla corruzione, ha caratterizzato il primo mandato presidenziale di Lourenço, 68 anni, leader del MPLA il maggior partito del Paese.
Sviluppo
Lo sviluppo economico è decisivo, ha detto con una battuta il presidente, perché “l’uomo non vive di sola politica”. Di qui la scelta di favorire l’emersione di quelle parti dell’economia, che non hanno finora contribuito pienamente al progresso angolano. Particolare l’impegno del governo con l’attuazione del Programma per la riconversione dell’economia informale (PREI), che ha consentito a circa 150mila venditori di abbandonare l’informalità dell’economia sommersa. avvantaggiarsi sul fronte interno dell’aumento dei prezzi dei combustibili fossili su scala mondiale. In vista delle elezioni generali del prossimo agosto, Lourenço sta compiendo alcune missioni nelle principali aree del Paese. Prima di Huambo era stato nelle provincie di Cunene e Cabinda.
Infrastrutture
Il presidente ha evidenziato le realizzazioni nei cinque anni del suo primo mandato. In particolare, una serie di infrastrutture nei settori degli alloggi, della salute e delle forniture di acqua ed energia elettrica. Realizzazioni che hanno determinato anche l’opportunità di nuovi posti di lavoro. A Huambo inizierà anche la costruzione di un nuovo stadio. Lourenço chiede di nuovo il voto ai cittadini, per “assicurare che lo sforzo per risolvere i problemi del popolo continui”. Un impegno evocato nel nome Agostinho Neto, il padre dell’indipendenza, il Mandela dell’Angola di cui fu il primo presidente, nel centenario della nascita.