Angola: raggiunta l’autosufficienza, per l’acciaio si punta all’export. Ruolo del gruppo siderurgico indo-africano MMD e impegno per sostenibilità

Raggiunta l’autosufficienza sul mercato nazionale dell’acciaio, l’Angola ora punta sull’export. Il risultato rientra nel processo di diversificazione dell’economia voluto dal Presidente João Lourenço e si è realizzato con la collaborazione con il settore privato. Un ruolo particolare quello di Fabrimetal, che in Angola rappresenta MMD, una holding con profonde radici storiche e imprenditoriali in Africa. Il fondatore dell’azienda fu negli anni Sessanta dello scorso secolo, Mohan Manji Dhrolia trasferitosi nello in Zaire (oggi Repubblica Democratica del Congo-RDC) da un piccolo villaggio in India. Attualmente il gruppo ha installato diverse acciaierie nell’Africa subsahariana, dall’Angola alla RDC, dal Ruanda a Burkina Faso, Ghana e Senegal.

Viana

Fabrimetal, costituita nel 2006 con lo stabilimento di Viana a 25 chilometri dalla capitale Luanda, è il principale produttore di barre di armatura in acciaio di alta qualità utilizzate per la costruzione di strutture residenziali, commerciali, industriali e civili. In una intervista al Jornal de Angola, l’Ad di Fabrimetal, Luís Diogo, ha sottolineato: “Produciamo circa 14mila 500 tonnellate e stiamo già esportando una media di 3 mila tonnellate al mese” nei paesi vicini. I prodotti siderurgici sono decisivi per lo sviluppo delle infrastrutture del paese e della crescente industria edile. Obiettivo l’eliminazione della dipendenza dalle importazioni e la creazione di posti di lavoro.

Soluzioni

L’azienda opera secondo moderni, a partire da che soluzioni per frenare l’elevato consumo di energia negli altoforni. Fabrimetal utilizza biocarburanti per parte della sua produzione e ha avviato un processo di sostituzione dei combustibili fossili con il gas naturale. Procedura che avrà un impatto sulla riduzione delle emissioni di gas serra e sui costi operativi. In parallelo, rimarca Diogo, “stiamo installando pannelli solari attorno all’intero perimetro dello stabilimento. Riteniamo che l’utilizzo di gas naturale, energia solare fotovoltaica e biomasse avrà un notevole impatto sul nostro processo produttivo”.

Rifiuti

L’azienda contribuisce, attraverso l’acquisto di materiali ferrosi di recupero, alla riduzione dei rifiuti nel Paese e non trascura lo studio e l’introduzione di nuove procedure e tecnologie per il raggiungimento di obiettivi di sviluppo sostenibile. Da circa tre anni, ricorda Diogo, “abbiamo investito in un sistema di filtraggio dei fumi, che riduce di circa il 90% le nostre emissioni nell’atmosfera”.

(foto yasin hm on Unsplash)

Pubblicato da Alessandro Cavaglià

giornalista, appassionato di Africa. Stile giornalistico e rigore accademico