Angola: sorteggio per ordine simboli su schede elettorali. In prima posizione Partito umanista con l’unica candidata donna. Ultimo posto per MPLA

La Commissione elettorale nazionale (CNE) dell’Angola ha effettuato il sorteggio per definire l’ordine dei simboli dei partiti sulle schede elettorali il prossimo 24 agosto. Il sorteggio è stato guidato dal presidente della CNE, Manuel Pereira da Silva. Presenti all’evento i rappresentanti dei partiti in lizza e anche la presidente della Corte costituzionale, Laurinda Cardoso, e il ministro delle Telecomunicazioni e della tecnologia, Manuel Homem.

Elettori

Al primo posto sulla scheda gli elettori angolani troveranno il simbolo del Partito umanista, guidato dall’unica donna in competizione, Florbela Malaquias. Al secondo posto, il Partito nazionalista per la giustizia in Angola (P-JANGO), guidato da Dinho Jonatão Tchingunji. Segue l’UNITA, la maggiore formazione di opposizione angolano, guidata da Adalberto Costa Júnior. Al quarto posto, il Fronte Nazionale per la Liberazione dell’Angola (FNLA), che fa capo al veterano Nimi a Simbi. Poi la coalizione, Convergenza e Salvezza dell’Angola-CASA-CE, di Manuel Fernandes; l’Alleanza Patriottica Nazionale (APN), con capolista Quintino Moreira e il Partito del Rinnovamento Sociale (PRS), di Benedito Daniel. In ottava e ultima posizione, il Movimento Popolare per la Liberazione dell’Angola (MPLA), il cui volto è l’attuale Presidente della Repubblica, João Lourenço.

Presidenziale

Alle elezioni politiche e presidenziali il corpo elettorale sarà composto da oltre 14 milioni di angolani. Compresi, per la prima volta, circa 22mila 500 residenti all’estero. Le elezioni in Angola si svolgono nel quadro di una democrazia multipartitica e di un sistema presidenziale. L’Assemblea Nazionale è eletta con sistema proporzionale. Il leader del partito o della coalizione vincente, secondo la Costituzione del 2010, diventa automaticamente il Presidente della Repubblica. Può servire al massimo per due mandati di cinque anni.

(foto cne.ao)

Pubblicato da Alessandro Cavaglià

giornalista, appassionato di Africa. Stile giornalistico e rigore accademico