Angola: taglia il traguardo di 100 proiezioni “Cine Geração”, il cineforum cult di Luanda. Un tuffo nel cinema angolano e africano

Un tuffo nel cinema angolano e africano. La scena culturale di Luanda si è arricchita con le iniziative di Cine Geração, il cineforum nato in tempo di pandemia, che ha raggiunto la sua centesima sessione la scorsa settimana. Tutti i giovedì si celebra la ‘settima arte’, in una città in cui l’offerta è limitata, ma l’appetito culturale è immenso. I vecchi cinema, come il Karl Marx e il Cine Atlântico, sono ormai spazi abbandonati e gli abitanti della capitale angolana frequentano le sale nei centri commerciali, che praticamente non danno spazio ai contenuti angolani e africani.

Sale

Nel 2020 un gruppo di amici legati al mondo del cinema e a quello dell’arte ha deciso di dare vita a una nuova esperienza. Un paio di sale a cielo aperto, nella sede della casa di produzione ‘progressive’ Geração 80 e della libreria Kiela, aperta dallo scrittore Ondjaki. Superate le difficoltà della pandemia, il messaggio di Cine Geração si è diffuso tra cinefili e artisti, ma anche tra molti curiosi, angolani e stranieri, di tutte le età. Il desiderio comune quello di vivere uno spazio di cultura e di dibattito, in una atmosfera rilassata e cordiale. Anche i dibattiti che seguono le proiezioni sono molto partecipati. Il pubblico ne approfitta per discutere i film con registi, attori e produttori e per affrontare temi come colonialismo, musica, politica e sport.

Creativo

Ngoi Salucombo, direttore creativo di Geração 80, ha spiegato all’agenzia Lusa: “È un’opportunità per noi angolani di parlare. Di solito discutiamo molto poco. E i film sono così diversi che ci obbligano ad avere conversazioni molto differenti ogni settimana”. In occasione della centesima serata è stato proiettato il cult “Assaltos em Luanda” (Rapine a Luanda) del 2005, considerato il film più popolare di sempre in Angola. Una pellicola arrivata in un momento di rinascita del cinema angolano, segnato da una “nuova febbre” negli anni 2000. L’idea è anche quella di avere un luogo dove confrontarsi con il resto della cinematografia del Continente.

Portoghese

“In Angola – spiega Ngoi – a volte è come se vivessimo su di un’isola. Siamo di lingua portoghese, in mezzo a Paesi anglofoni e francofoni. Lingue in cui si produce la maggior parte dei contenuti africani”. Obiettivo di Geração 80, rimarca Ngoi, lanciare film indipendenti e d’autore angolani, opere classiche e opere d’avanguardia, di rottura. Perché – assicura – “la qualità viene dalla quantità. Finché non produciamo film in quantità, non possiamo aspettarci di avere qualità. Con la partecipazione a eventi cinematografici e audiovisivi a livello nazionale e internazionale, facciamo conoscere al mondo la nostra cultura. E poi una cosa è certa: crediamo che ci sia cinema soltanto quando è condiviso”.

(foto da account FB Cine Geração)

Pubblicato da Alessandro Cavaglià

giornalista, appassionato di Africa. Stile giornalistico e rigore accademico