Angola: una spy story legata agli anni della guerra civile. Il “Mercante della morte”, che vendeva armi all’UNITA, oggi pedina di scambio con la star del basket Brittney Griner

La terribile guerra civile in Angola, scatenata dall’UNITA – con il sostegno del Sudafrica dell’apartheid – all’indomani dell’indipendenza del Paese dal Portogallo e proseguita per circa trent’anni, fa da sfondo a una spy story internazionale di grande attualità. Il “Mercante della morte”, il trafficante d’armi russo Viktor Bout, potrebbe essere scambiato con la cestista statunitense, Brittney Griner, detenuta a Mosca per presunto traffico di stupefacenti.

Condannata

La star del basket Usa è stata condannata in Russia a 9 anni di carcere per detenzione di cannabis, che l’atleta utilizzava per scopi di cura. Bout, è invece un trafficante d’armi che ha operato su vari scenari internazionali, dall’Africa al Medio Oriente, negli anni ’90 e all’inizio degli anni 2000. La sua vita di avventuriero senza scrupoli è raccontata in modo romanzato nel film “Lord of War”, interpretato da Nicolas Cage. Nel 2008 l’arrestato in Thailandia e l’estradizione negli Stati Uniti, dove sconta una condanna a 25 anni di reclusione.

Diamanti

In Africa fu fornitore di armi dell’UNITA di Savimbi, il gruppo guerrigliero impegnato a combattere contro il governo del MPLA, anche dopo le prime elezioni democratiche del 1992. Le armi di Bout venivano pagate da Savimbi con i tristemente noti “Blood Diamond”. I diamanti insanguinati”, che hanno finanziato negli anni le guerre civili africane, dalla Sierra Leone al Congo, all’Angola. Ora l’amministrazione Biden avrebbe offerto a Mosca uno scambio di prigionieri, come ai tempi delle spie della Guerra fredda, in cui potrebbe rientrare il “Mercante della morte”.

Aerei

Negli anni del traffico verso l’Angola, gli aerei appartenenti alle compagnie semi-clandestine di Viktor Bout erano vitali nel trasporto di ogni tipo di armi all’UNITA, da quelle leggere ai blindati, alle munizioni. Tra i vari contratti di ‘morte’, si parla di compensi valutati fino a 100 milioni di dollari. Il 55enne Bout è considerato un prigioniero politico da Mosca ed è celebrato come un eroe dai media statali russi.

Oligarca

Poliglotta, aveva lavorato all’inizio della carriera come traduttore per i servizi di intelligence militari sovietici proprio in Africa. Risale a quegli anni la sua amicizia con Igor Sechin, uno dei più stretti alleati e consiglieri di Putin. Oligarca a capo di Rosneft, la compagnia petrolifera statale russa. Al crollo dell’URSS, Bout sfruttò i suoi contatti e iniziò in Bulgaria l’attività ufficiale di imprenditore del trasporto aereo. Con tre velivoli – secondo il libro che racconta la sua vita “The merchant of death” – donatigli dal GRU. Bout, che descriveva il violento (tanto da massacrare molti dei suoi stessi seguaci) Savimbi come “carismatico”, alla fine è stato arrestato mentre cercava di vendere armi alle FARC colombiane.

(foto DEA da en.wikipedia.org)

Pubblicato da Alessandro Cavaglià

giornalista, appassionato di Africa. Stile giornalistico e rigore accademico