Angola: primi 100 milioni di dollari dalla concessione del corridoio ferroviario di Lobito. L’infrastruttura logistica che punta al centro del Continente africano

Cento milioni di dollari è la cifra iniziale che lo Stato angolano incasserà per la concessione del Corridoio Lobito. L’infrastruttura ferroviaria che dall’oceano Atlantico punta al centro del Continente africano. Il consorzio che per 30 anni gestirà i servizi verserà nel tempo un totale di oltre due miliardi di dollari, oltre a investimenti previsti per circa 500 milioni. Il contratto è stato firmato a Luanda da un consorzio guidato dalle società Vecturis sudafricana, Trafigura di Singapore e la portoghese Mota Engil.

Trasporto

La gestione privata del Corridoio del Lobito farà risparmiare allo Stato angolano importanti costi di manutenzione, oltre a creare 1.600 posti di lavoro. Le concessionarie assumeranno l’esercizio del trasporto ferroviario, nonché la manutenzione delle infrastrutture lungo il corridoio, che parte dal porto di Lobito nella provincia di Benguela e arriva a Luau nel Moxico, al confine con la Repubblica Democratica del Congo (RDC). Si tratta di 1.200 chilometri di linea ferrata, che attraversano le province di Huambo e Bié. La linea ferroviaria segue grosso modo antichissime rotte commerciali, lungo le quali nei primi anni del Novecento i dominatori coloniali portoghesi avviarono la costruzione della ferrovia. Fortemente danneggiata durante la guerra civile, venne ricostruita con l’intervento della Cina.

Privatizzazione

Il governo angolano nel quadro di rilancio economico ne ha deciso la privatizzazione, così come di altre importanti infrastrutture nel settore dei trasporti. Il nuovo consorzio di gestione investirà nell’acquisto di nuove locomotive e vagoni e nell’ammodernamento tecnologico della linea. L’obiettivo è di sbloccare le potenzialità di una regione ricca di minerali, ma anche di favorire il trasporto delle ricchezze minerarie dal Congo e dallo Zambia, in concorrenza con i punti si smistamento che affacciano sull’oceano Indiano.

Porto

Decisivo lo sviluppo del nuovo porto di Lobito, hub per l’indirizzamento di merci e di minerali indispensabili per costruire a livello globale la fase di transizione energetica. È previsto un potenziale di 50 treni merci al giorno. Le entrate derivanti dalla privatizzazione consentiranno a Luanda di utilizzare risorse per l’ammodernamento dei trasporti – a partire da un collegamento con l’asse ferroviario di Luanda – e non solo. Si apre la prospettiva di nuovi interventi nei campi della sanità e dell’istruzione. Con un’immagine il portavoce del consorzio ha rimarcato come il corridoio sarà “una vena che si riempirà di sangue e di energia, che creerà molta vita sociale ed economica”.

(foto account Twitter Trade Logistics UNCTAD)

Pubblicato da Alessandro Cavaglià

giornalista, appassionato di Africa. Stile giornalistico e rigore accademico