Angola: cessate il fuoco tra Repubblica Democratica del Congo e Ruanda con la mediazione del presidente Lourenço

La Repubblica Democratica del Congo (RDC) e il Ruanda hanno stabilito un immediato cessate il fuoco nell’area del Nord Kivu, nell’est della RDC. L’accordo, con la mediazione del presidente dell’Angola, João Lourenço, è stato raggiunto a Luanda tra i leader dei due Paesi, Félix Tshisekedi e Paul Kagame. È stata anche stabilita la creazione di un meccanismo di osservazione “ad hoc” per monitorare la situazione. Affiancherà quello già presente creato dalla Conferenza internazionale sulla regione dei Grandi Laghi (CIRGL).

Tensione

L’intesa dovrebbe consentire di allentare la tensione tra i due Paesi confinanti, in una regione teatro di sanguinosi conflitti da oltre vent’anni. Una scia di violenze che ha avuto il suo apice nel genocidio dei tutsi in Ruanda, Per poi dilagare nella regione potenzialmente molto ricca del Nord Kivu. La provincia del Congo è diventata l’epicentro dell’azione di bande armate e di milizie appartenenti a diversi gruppi etnici. Con l’intervento, in risposta, delle forze regolari congolesi, ma anche con infiltrazioni di truppe dai confinanti Uganda e Ruanda. Dal 2000 è presente la missione MONUSCO delle Nazioni Unite.

Fiducia

Nei mesi scorsi erano riprese le azioni militari del gruppo di guerriglia M23, da anni in lotta con Kinshasa in un’alternanza di scontri armati e tregue. Secondo molti osservatori dietro i ribelli si celano gli interessi del Ruanda, che tuttavia ha sempre smentito. Tra maggio e giugno di quest’anno, gli attacchi dell’M23 hanno provocato la morte di decine di civili e decine di migliaia di sfollati. Al termine del vertice di pace di Luanda, durato oltre due ore, il presidente angolano Lourenço ha parlato di risultati “soddisfacenti” e di “progressi positivi”. Sempre nella capitale angolana il prossimo 12 luglio è prevista una riunione della Commissione mista tra i due Paesi, per compiere passi in avanti nel ristabilimento della “fiducia perduta”.

Pietra

Il presidente del Ruanda Kagame, ha ringraziato Lourenço per gli sforzi “instancabili” di ricerca della pace tra i due Paesi fratelli”. Un proverbio italiano ammonisce: “fratelli coltelli”, per sottolineare come troppo spesso i vincoli teoricamente più stretti possano trasformarsi in odio e violenza. Ora sembra che Kigali e Kinshasa abbiano deciso di mettere una pietra su un passato difficile e intendano risolvere le questioni di fondo che hanno portato al conflitto.

Avanti

Il leader della Repubblica Democratica del Congo Tshisekedi ha evidenziato che entrambe le parti “hanno mostrato una chiara intenzione di andare avanti e di porre fine a questa crisi”. Da Tshisekedi viene un segnale forte non solo al Ruanda, ma a tutti i Paesi della regione. Allontanare le “tensioni inutili del passato” e concentrarsi sulla costruzione di scambi proficui per le popolazioni. “Il mio Paese – ha detto il leader congolese – è il più colpito e farò tutto per allontanare i miei connazionali da conflitti che durano da 20 anni. Non vogliamo né crisi né guerre, perché questo sconvolge il progetto di sviluppo che abbiamo”.

(foto account FB Presidência da República-Angola)

Pubblicato da Alessandro Cavaglià

giornalista, appassionato di Africa. Stile giornalistico e rigore accademico