Angola: presidente Lourenço inaugura nuovi impianti della raffineria Sonangol di Luanda. La collaborazione Eni

Inaugurati i nuovi impianti della raffineria Sonangol di Luanda. Il progetto, del valore di 235 milioni di dollari, era iniziato nel giugno 2019 e ha avuto il supporto tecnico della compagnia petrolifera italiana Eni. Alla cerimonia – a testimonianza della positiva fase nei rapporti tra Luanda e Roma – è intervenuto il Presidente della Repubblica, João Lourenço. Per la multinazionale energetica italiana presente il direttore generale Natural Resources, Guido Brusco, in rappresentanza dell’Ad Claudio Descalzi.

Produzione

Il nuovo complesso aiuterà l’Angola ad aumentare la produzione interna e a ridurre l’import di carburanti. Nonostante sia tra i principali produttori di greggio in Africa, l’Angola attualmente importa circa l’80% dei prodotti petroliferi, a causa della ridotta capacità di raffinazione. In parallelo all’ammodernamento della raffineria di Luanda, è in corso la costruzione di nuovi impianti a Cabinda, Soyo e Lobito.

Idrogeno

Il potenziamento e la modernizzazione degli impianti di Luanda consente di quadruplicare la capacità di produzione, portandola a più di un milione di litri al giorno, contribuendo a una riduzione di circa 15% annuale delle importazioni. Inoltre, la centrale elettrica che alimenta l’impianto è stata adeguata per poter utilizzare l’idrogeno prodotto dal nuovo impianto di ‘reforming catalitico’, ottenendo una consistente riduzione delle emissioni totali. Positivo, riferisce Angop, anche l’impatto dal punto di vista occupazionale con la creazione di più di mille posti di lavoro. Eni ha fornito opportunità di formazione in Italia a oltre 100 dipendenti di Sonangol. Eni è presente in Angola fin dal 1980.

Obiettivi

L’Angola, ha rimarcato il presidente Lourenço, sta rispettando gli obiettivi che si è prefissato, ovvero di diventare sempre meno dipendente dall’importazione di prodotti petroliferi raffinati. “Ridurremo in maniera considerevole questo trend nei prossimi anni, rendendo il Paese autosufficiente nel petrolio raffinato. E credo – ha aggiunto – che verrà poi il momento in cui supereremo il nostro fabbisogno e il surplus verrà esportato. Non soltanto risparmieremo valuta estera per lo stop all’import, ma ne incasseremo grazie alle esportazioni”. Per Eni, il dg Brusco ha sottolineato “la lunga e proficua partnership strategica con Sonangol” e ha assicurato: “La raffineria di Luanda può fare affidamento sul nostro impegno nel sostenere eventuali futuri interventi”.

(foto account FB Presidência da República-Angola)

Pubblicato da Alessandro Cavaglià

giornalista, appassionato di Africa. Stile giornalistico e rigore accademico