Angola: il 17 settembre del centenario. Nella Giornata dell’Eroe il ricordo di Agostinho Neto combattente e poeta

Un 17 settembre e una Giornata dell’Eroe particolari quest’anno in Angola. La festa nazionale che celebra i natali del padre dell’indipendenza, Agostinho Neto, ha coinciso quest’anno con il centenario dalla nascita del leader della lotta di liberazione e primo Presidente della Repubblica angolana. Una giornata di festa e di memoria, che viene all’indomani del nuovo successo elettorale lo scorso 24 agosto del MPLA, il partito fondato da Neto.

Eredità

E proprio il MPLA ricorda come l’eredità di Neto si proietti dal contesto dell’Angola a quello del Continente africano. Neto fu con il guineano Amílcar Cabral e il mozambicano Samora Machel protagonista della generazione di giovani rivoluzionari socialisti, che svolsero un ruolo decisivo nell’indipendenza dei loro Paesi. Alla stregua di personalità africane come Nelson Mandela, Léopold Sédar Senghor e Jomo Kenyatta. Il suo impegno politico e militare nella lotta di liberazione dal dominio coloniale del Portogallo, culminò con la proclamazione dell’indipendenza dell’Angola l’11 novembre 1975. In parallelo alla sua attività politica e di statista, dedicata alla alla causa della giustizia politica e sociale, Neto sviluppò un importante impegno culturale e letterario, scrivendo soprattutto poesie.

Risolvere

Lo slogan da lui coniato: “La cosa più importante è risolvere i problemi delle persone” è ancora al centro dell’iniziativa politica del MPLA e del suo attuale leader, João Lourenço. Il confermato Presidente della Repubblica ha reso omaggio al memoriale dove riposano le spoglie mortali di Neto a Luanda. Ha rimarcato la “visione profetica e mobilitante” del padre della Patria angolana e il suo “spirito umanista e la vocazione solidale e internazionalista”. Neto è stato un “combattente intransigente per l’indipendenza, la libertà e il benessere del popolo. Ha saputo confidare nelle nostre forze e nell’equità della nostra lotta, Sicuro della vittoria finale, al di là delle battute d’arresto nel nostro processo di liberazione”. È stato un guida capace di incarnare “le aspirazioni legittime e i desideri più profondi del popolo per la libertà e la giustizia sociale”.

Libertà

La vedova di Neto, Maria Eugénia, ha sottolineato come il suo pensiero “continui a illuminare i popoli che ancora lottano per la loro libertà” e a essere un riferimento per quanti “cercano la pace per tutti i popoli del mondo”. Il ricordo dell’ambasciatrice di Cuba in Angola, Estér Cardenas, ha confermato il legame tra Luanda e L’Avana nato sui campi di battaglia della lotta contro l’aggressione del Sudafrica dell’apartheid all’indomani dell’indipendenza, con il sostegno delle forze reazionarie angolane dell’Unita di Savimbi. Agostinho Neto “è figlio dell’Angola, di Cuba e dei popoli progressisti”, ha detto l’ambasciatrice. “Simbolo della “lotta contro il colonialismo e il neocolonialismo e per un ordine mondiale più giusto”.

Orgoglio

Per il Presidente Lourenço: “Ricordare e celebrare la figura storica di Agostinho Neto è dare il più alto esempio che le nuove generazioni. Potranno proseguire nella lotta universale contro ogni forma di oppressione e sfruttamento dell’uomo da parte dell’uomo. Rinnoviamo il nostro impegno a continuare a rendere giustizia alla sua memoria per garantire a tutti gli angolani le condizioni di una vita migliore. Tutti insieme possiamo costruire, in armonia e con impegno, la nazione che sarebbe motivo di orgoglio per il suo fondatore, il dottor António Agostinho Neto”.

(foto da account FB Fundação Dr. António Agostinho Neto)

Pubblicato da Alessandro Cavaglià

giornalista, appassionato di Africa. Stile giornalistico e rigore accademico