Angola: Lourenço, il leader della ‘mani pulite’ angolana, denuncia patto tra forza d’opposizione e i corrotti dell’ex nomenklatura

A una dozzina di giorni dalle elezioni generali, scoppia in Angola il caso del possibile patto stretto tra una formazione di opposizione ed esponenti corrotti dell’ex nomenklatura. Una denuncia giunta direttamente dal presidente della Repubblica e candidato del MPLA, João Lourenço, protagonista nel suo primo mandato di una vera e propria ‘mani pulite’ angolana. “L’Angola sta combattendo la corruzione e ci impegniamo a continuare a farlo in futuro”.

APARTHEID

Dall’opposizione al contrario c’è chi sostiene che non si stia facendo nulla. “Chi va diffondendo questo punto di vista – punta il dito Lourenço – in realtà ha fatto un patto con i corrotti. Sta mangiando dal piatto dei corrotti. Si finanzia con danaro che era stato portato fuori dell’Angola attraverso la porta della corruzione. Non c’è da stupirsi. In termini di alleanze, questa opposizione storicamente ne ha avute anche di peggiori”. Nel mirino c’è l’Unita, la formazione di centro-destra legata ai tempi della guerra civile al Sudafrica bianco dell’apartheid. A quei tempi il leader storico, Jonas Savimbi, utilizzava il mercato nero dei diamanti come principale carburante per la guerra e per superare l’embargo deciso dall’ONU. Una denuncia avvalorata da organizzazioni come Global Witness, Human Rights Watch e Amnesty International.

Economia

Chi ieri si alleò con l’apartheid, oggi si collega oggi a quanti hanno svuotato le casse dello Stato. Tchizé, una delle figlie dell’ex presidente dos Santos, morto l’8 luglio a Barcellona, ha pubblicamente sostenuto Adalberto da Costa jr, candidato presidente di Unita. La sorella Isabel avrebbe posto l’amnistia come condizione per far svolgere le esequie del padre a Luanda. “Combattere la corruzione – ha detto con forza Lourenço – è l’unico modo per consentire al settore privato di scommettere sulla nostra economia. Il nostro Paese è indipendente e vive in pace da 20 anni. Cosa ci resta da fare? Ci resta da lavorare affinché l’Angola abbia un’economia forte, un’economia che produce i beni e i servizi di cui gli angolani hanno bisogno per vivere, ma che produca anche eccedenze per l’export”. Un dato in ogni caso è certo, il MPLA rispetterà i risultati delle elezioni: “Quali essi siano”. “La stabilità e la pace – sostiene Lourenço – devono essere preservate in ogni momento”, nel periodo elettorale e anche dopo.

(foto account FB J.Lourenço)

Pubblicato da Alessandro Cavaglià

giornalista, appassionato di Africa. Stile giornalistico e rigore accademico