Angola: partiti ai nastri di partenza per la campagna elettorale del voto del 24 agosto. Prima volta alle urne per angolani all’estero

Un mese prima del voto in Italia si terrà, all’altro capo del mondo, un altro importante appuntamento democratico. Tra meno di 48 ore partirà ufficialmente la campagna elettorale in Angola per il voto politico e presidenziale del 24 agosto. In trenta giorni le otto formazioni politiche ammesse alla competizione, sette partiti politici e una coalizione, dovranno cercare il consenso per ottenere il sostegno dei cittadini.

Luanda

Per la prima volta le elezioni in Angola vedranno la partecipazione dei cittadini residenti all’estero. Sono 22.560 gli angolani registrati della diaspora, distribuiti in 12 Paesi e diverse città dell’Africa, dell’Europa e dell’America. Complessivamente gli aventi diritto al voto sono 14 milioni e 399mila. Un corpo elettorale formato, come la popolazione dell’Angola, prevalentemente di giovani. Alle urne anche la generazione nata dopo il 2002, la data che segnò la fine della quasi trentennale guerra civile. Delle 18 province che compongono il territorio nazionale, Luanda, Huíla, Benguela e Huambo rappresentano più della metà del totale degli elettori registrati. Le quattro province totalizzano 8 milioni e 211mila elettori, ovvero il 57,2 per cento. 4 milioni e 671mila si trovano nella sola capitale Luanda (37%).

Cesura

Per finanziare la campagna elettorale, lo Stato ha stanziato fondi pubblici pari a 1,1 miliardi di kwanza (quasi 2,5 milioni di dollari USA) a ciascun candidato alla presidenza. Alle elezioni di agosto saranno in lizza MPLA, UNITA, PRS, FNLA, Alleanza Patriottica Nazionale , Partito Umanista e Partito della Giustizia Nazionalista e una coalizione, Convergenza e Salvezza dell’Angola-CASA-CE. Principale sfidante del presidente in carica, João Lourenço e del partito di governo MPLA, sarà ancora l’UNITA con Adalberto Costa Júnior. Unica donna candidata alla presidenza Florbela Malaquias del Partito umanista. “Le elezioni del 2022 saranno probabilmente le più combattute nella storia del Paese”, hanno segnalato diversi osservatori. La morte recente dell’ex presidente, José Eduardo dos Santos, che aveva guidato il Paese ininterrottamente per per 38 anni, ha riportato all’attenzione la vera e propria cesura con il passato segnata nel 2017 con l’elezione di Lourenço.

Cambio

Certo, il partito di riferimento era sempre il MPLA, formazione progressista affiliata all’Internazionale socialista, ma si è registrato un vero e proprio cambio di passo rispetto alle degenerazioni del potere dell’era dos Santos. Lourenço ha dato vita a un preciso impegno per stroncare corruzione e nepotismo e per rilanciare dal punto di vista economico e sociale l’Angola, avviando lo sganciamento dalla dipendenza dal petrolio e dal suo prezzo internazionale e al lancio della diversificazione delle attività produttive a partire dall’agricoltura e dall’ammodernamento delle infrastrutture.

Presidente

Il 24 agosto gli angolani sceglieranno, sulla base di una legge elettorale proporzionale, un nuovo Presidente della Repubblica, il suo vice e 220 deputati all’Assemblea nazionale. Presidente verrà eletto il capolista della formazione che risulterà prima nelle scelte degli elettori, al di là del fatto se il partito vincente avrà la maggioranza assoluta o relativa, e in questo secondo caso dovrà cercare alleanze per governare.

(foto account FB CNE)

Pubblicato da Alessandro Cavaglià

giornalista, appassionato di Africa. Stile giornalistico e rigore accademico