Angola: dall’Unione Europea 45 milioni di euro per diversificare economia dal petrolio. Verso promozione a “Paese a reddito medio”

Un aiuto concreto dall’Unione Europea all’Angola per per diversificare l’economia dall’export di petrolio. L’UE prevede un impegno di 45 milioni di euro, oltre ad altri 15 milioni per l’assistenza tecnica. La dipendenza da un’unica fonte di entrate ha penalizzato il Paese dell’Africa australe durante la crisi dei prezzi delle materie prime e quella causata dalla pandemia da Covid-19.

Preparazione

Una situazione che ha spinto Luanda a chiedere un’estensione del periodo preparatorio della promozione, nell’ambito dei Paesi meno sviluppati, da reddito basso (LDC) a reddito medio (MIC). L’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha stabilito di prolungare la fase fino al febbraio 2024. L’impegno dell’Europa è stato confermato in un incontro del ministro dell’Economia e della pianificazione, Mário Caetano João, con Jeanette Seppen, capo della delegazione dell’UE in Angola. L’Unione ha assicurato il sostegno alle politiche e ai programmi del governo angolano nel quinquennio (2023-2027). L’attenzione si concentrerà su tre aree principali: sviluppo del capitale umano, con particolare attenzione all’istruzione; governance, incentrata sul miglioramento dell’ambiente imprenditoriale; diversificazione dell’economia, a partire dal settore agroalimentare.

Resilienza

In vista del prossimo passaggio di categoria nella valutazione delle principali entità economiche sovranazionali, l’Angola deve affrontare la decisiva sfida di costruire la resilienza economica per superare gli shock esterni. Il Paese ha un forte bisogno di politiche e infrastrutture per aiutare a diversificare la sua economia e massimizzare le opportunità commerciali regionali e globali. In questa direzione si muove il programma congiunto UE-UNCTAD per l’Angola: “Train for Trade II”. L’impegno per la diversificazione è uno dei pilastri delle scelte economiche del Presidente della Repubblica e capo del governo angolano, João Lourenço.

UNCTAD

Impegno confermato in un recente incontro ministro degli Affari esteri, Téte António, con Paul Akiwumi, direttore per l’Africa della Conferenza delle Nazioni Unite sul commercio e lo sviluppo (UNCTAD). Obiettivo mettere al centro delle politiche e delle strategie attuali e future dell’Angola le capacità produttive e la trasformazione economica strutturale. UNCTAD punta a sviluppare azioni nei settori della diplomazia commerciale, dell’economia creativa, della formazione all’imprenditorialità, della revisione delle politiche di investimento, dei trasporti e della logistica e dell’agevolazione del commercio.

(foto mep.gov.ao)

Pubblicato da Alessandro Cavaglià

giornalista, appassionato di Africa. Stile giornalistico e rigore accademico