Angola: dal 2000 ridotta la fame di oltre 50%. Il governo punta a raggiungere l’auto-sostenibilità alimentare

L’Angola ha ridotto il flagello fame di oltre il 50% dal 2000. Nel Paese dell’Africa australe il rischio permane, ma le iniziative di governo, organizzazioni internazionali e ONG hanno consentito importanti passi in avanti. Il Global Hunger Index 2022 assegna all’Angola un punteggio di 25,9 rispetto al 64,9 all’inizio del millennio. La situazione della fame nel mondo, evidenziano nel loro rapporto le Ong tedesca Welthungerhilfe e irlandese Concern Worldwide, resta drammatica. Aggravata dalle crisi in corso: pandemia da Covid-19, guerra in Ucraina e cambiamento climatico.

Crisi

Crisi che stanno rivelando i fallimenti dei sistemi alimentari, dal globale al locale, ed evidenziando la vulnerabilità delle popolazioni di tutto il mondo. La percentuale di persone senza un accesso regolare a calorie sufficienti è in aumento, con un a preoccupante inversione di tendenza, dopo oltre un decennio di progressi nella lotta alla fame nel mondo. In questo quadro, sono da segnalare diversi Paesi, tra cui l’Angola, che hanno ottenuto riduzioni impressionanti della fame. Secondo il rapporto, quattro dei cinque Paesi con livelli di fame allarmanti si trovano nel Continente africano: Ciad, Repubblica Centrafricana, Repubblica Democratica del Congo e Madagascar.

Agricoltura

Il governo di Luanda punta sull’accelerazione dell’agrobusiness, dello sviluppo dell’agricoltura, per raggiungere l’auto-sostenibilità alimentare. Il ministro dell’Economia e della pianificazione, Mário Caetano João, a margine degli incontri annuali della Banca Mondiale e del Fondo Monetario Internazionale, ha sottolineato l’impegno a portare l’Angola a essere uno dei maggiori produttori di cereali dell’Africa. L’arco di tempo previsto è di cinque anni, con particolare attenzione alla produzione di mais, riso, grano, ma anche di un legume come la soia. Significativa l’interazione con il settore petrolifero, per la realizzazione di una fabbrica di fertilizzanti.

Donne

Dal punto di vista sociale decisivo, in campo agricolo e per la lotta alla fame, il ruolo delle donne. Un ruolo riconosciuto dalla rappresentante della FAO, Guerta Barreto, e dal ministro angolano dell’Azione sociale, Ana Paula do Sacramento Neto, che ha ricordato come oltre il 50% della forza lavoro nel sistema agroalimentare sia al femminile. Il governo, ha assicurato il ministro di Stato per l’Azione sociale, Dalva Ringote, continuerà a promuovere la protezione sociale, l’emancipazione economica delle donne, l’inclusione finanziaria e un migliore accesso ai beni e servizi sociali come stimolo all’attività agricola.

(foto welthungerhilfe.org)

Pubblicato da Alessandro Cavaglià

giornalista, appassionato di Africa. Stile giornalistico e rigore accademico